2025_Studiorossi espone alla Biennale di Architettura di Venezia 2025 (#153)



Studiorossi espone alla Biennale di Architettura di Venezia 2025

Padiglione Italia a cura di Guendalina Salimei, 2021 Venezia, Italia. 

TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’Intelligenza del mare il progetto espositivo curato da Guendalina Salimei per il Padiglione Italia alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia (10 maggio – 23 novembre 2025), promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

La partecipazione italiana è dedicata a un Mediterraneo allargato ai vicini oceani: la centralità del rapporto strutturale tra l’acqua e la terra, tra naturale e artificiale, tra infrastruttura e paesaggio, tra città e costa, incide sull’identità del Paese e sui delicati equilibri tra ambiente, uomo, cultura ed economia che devono essere sia tutelati nella loro integrità, sia ri-progettati per quell’imprescindibile adattamento a un futuro pervaso da nuove pressanti esigenze. Guardare l’Italia dal mare implica un cambiamento di prospettiva, impone la necessità di ripensare il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio.

La mostra accoglie gli elaborati di singoli e gruppi, sia affermati sia emergenti, innescando un confronto intergenerazionale, interculturale e senza distinzioni di genere in cui passato e presente verranno accomunati, coinvolgendo progettisti, studiosi e operatori della cultura – ma anche giovani, poeti, artisti, enti di ricerca e del terzo settore – nel ripensamento del rapporto tra terra e mare, con l’esposizione sia di progetti di riqualificazione realizzati, sia di contributi prodotti ad hoc tramite l’uso di metodi multidisciplinari e multimodali, sia degli esiti di ricerche istituzionali e accademiche.

L’ascolto di voci differenti, accolte secondo uno spirito inclusivo di persone, idee e mezzi espressivi, mira a stimolare il risveglio di una intelligenza collettiva capace di innescare un rinnovamento che parte dalle coste italiane per espandersi a livello globale. Spesso negate, abbrutite e abusate, le nostre coste sono in realtà luogo di incontro tra ecosistemi, culture, attività e religioni diverse, in cui l’azione umana sa e deve esprimersi anche con poesia e rispetto. Un rapporto così viscerale che proprio a Venezia aveva trovato il suo simbolismo più alto con il rito dello sposalizio del mare, celebrato ogni anno dal Doge a bordo del Bucintoro all’imboccatura del porto di San Niccolò al Lido, dove, dopo aver versato un vaso d’acqua santa, gettava tra i flutti l’anello benedetto dal Patriarca pronunciando le parole «Desponsamus te, mare nostrum, in signum veri perpetuique dominii» (Ti sposiamo, mare nostro, come segno di vero e perpetuo dominio).

(dalla presentazione della Mostra)