Hotel Bellavista
HOTEL BELLAVISTA
Cervo (IM), 2020.
La proposta consiste nella sostituzione della preesistente struttura dell’Hotel Bellavista, nato nel 1963, a seguito del progetto di sopraelevazione di un edificio esistente, con un nuovo edificio.
La struttura sorge in una porzione terrazzata a nord del Castello dei Clavesana, a monte del borgo storico di Cervo.
Il progetto prevede la riqualificazione dell’intera area attraverso due principali azioni:
- la totale demolizione Hotel Bellavista, nato nel 1963 a seguito del progetto di sopraelevazione di un edificio esistente, e l’eliminazione dell’ampio parcheggio;
- la costruzione di una nuova struttura efficiente sotto il profilo della compatibilità paesaggistica ed ecologica, all’interno della quale avranno sede una nuova formula dell’Hotel Bellavista, un centro benessere, SPA ed area fitness, centro convegni, tre piscine di cui due coperte, parcheggi, giardini segreti all’interno dell’hotel e sulle coperture.
La scelta della demolizione non è solo il risultato della difficoltà di dare coerenza e credibilità alla struttura esistente, ma anche della valutazione dell’inserimento dell’edificio in posizione più defilata finalizzata alla valorizzazione dei rapporti tra l’hotel e la storica Piazza del Castello.
L’assunto fondamentale del progetto nasce dalla lettura delle matrici di aggregazione del centro storico di Cervo, radicate lungo le linee dei percorsi paralleli al crinale, i carrugi, i quali sono estesi e proposti anche all’interno dell’hotel, in alternanza con le camere e i giardini segreti caratteristici del Centro Storico di Cervo.
Il progetto propone il sistema di spazi racchiusi (carrugi e giardini segreti) anche in funzione dell’assetto materico e cromatico: l’equilibrio delle tonalità di grigio e dei caldi colori del materiale lapideo del luogo costituisce parte integrante delle linee progettuali.
L’importante dislivello esistente, tra la quota dell’hotel e quella della piazza, ha portato alla considerazione di quanto una struttura in aggetto, rispetto a quest’ultima, potrebbe condurre ad una percezione amplificata delle volumetrie (come nello stato attuale). Si è dunque scelto di costruire i volumi in posizione fortemente arretrata rispetto a quanto ad oggi esistente ed una sagoma volumetrica inferiore, rendendo la percezione dell’edificio meno incisiva sul paesaggio. Un altro elemento progettuale finalizzato a ridurre l’incidenza percettiva e paesaggistica dell’edificio è la conformazione organica e frammentata; dunque non un unico fronte continuo ma piuttosto diversi fronti arretrati nei quali sono leggibili, come già detto, le tracce dei tipici carruggi del borgo storico da cui sorgono.
Il progetto così sviluppato ha portato all’alternanza di pieni e vuoti, di aree verdi e costruite, di porzioni in pietra a spacco e altre con rivestimento lapideo continuo per la realizzazione di pareti ventilate, porzioni in aggetto e logge private. Un corpo di fabbrica frammentato, nel quale materiali e lavorazioni differenti si susseguono.
La frammentazione dell’edificio è riscontrabile anche nell’assetto distributivo. I tre livelli da cui è costituito sono riconducibili a tre stecche divise da corridoi continui, realizzati seguendo le direttrici di risalita del borgo storico.
Il piano interrato è destinato ad accogliere il centro convegni, spazi di servizio e parcheggi. Il centro convegni è affacciato su uno spazio a patio accessibile anche dall’ingresso principale della struttura.
L’accesso carrabile viene realizzato nella porzione più settentrionale dell’area, in collegamento diretto con Via San Bernardo.
La hall dell’albergo, come anticipato, è stata posta in diretto collegamento con Via San Bernardo, ma ad una quota inferiore, raccordata con il piano stradale attraverso un’imponente scala di accesso. L’ampia reception, collocata frontalmente rispetto all’ingresso è aperta su uno spazio a doppia altezza affacciato su un patio aperto.
La SPA è stata progettata per fornire un servizio accessorio indispensabile per una struttura turistico ricettiva di livello come quella prevista. All’interno di essa è stata ricavata una piscina coperta. In adiacenza alla piscina è stato inserito il percorso Kneipp e la vasca di ghiaccio. Sono state ricavate inoltre le sale per la sauna e il bagno turco ed alcune stanze adibite ai massaggi ed ai fanghi.
Il ristorante sorge nella porzione più esposta verso Piazza al Castello, in una posizione strategica per la vista panoramica, sull’abitato storico di Cervo e sul Golfo Dianese, seppur arretrata rispetto a quella attuale. La sala del ristorante è delimitata da una superficie vetrata che affaccia sulla terrazza, dotata di una area verde e di una piscina con lo sfioro rivolto verso il mare. Sul lato ovest della sala è stato inserito un patio, una sorta di taglio verde per spezzare la continuità dei fronti.
Il piano superiore ospita le camere dell’Hotel; ogni camera è dotata di tutti i comfort imposti al target di hotel de charme e ciascuna di esse dispone di una loggia privata dotata di verde pensile. Sullo stesso piano, in affaccio sul patio centrale, è stata inserita l’area fitness ad uso esclusivo degli ospiti della struttura.
La copertura della struttura è destinata a giardino ed orto. Oltre ad alcune piccole porzioni che saranno da destinare alla messa in opera dei pannelli solari, la restante copertura viene realizzata con verde estensivo e in essa alloggiano piccoli orti, ad uso della struttura turistico ricettiva.
E’ previsto inoltre il recupero ambientale dell’uliveto sul lato ovest dell’edificio, il quale è reso pubblico ed accessibile direttamente dalla Piazza.
Pietra, giardino segreto, uliveto, Golfo.